Cancellare con forza la sconfitta del Porta Elisa, dare prova di maturità, tornare a dare un segnale deciso al campionato. Il Grosseto deve rimettere assieme tutti i pezzi dopo la sconfitta con il Vorno. Se è stato toccato il fondo, adesso è il momento di risalire. Non ci sono più scusanti, perché il credito è esaurito. Lo sa bene anche mister Magrini, alla seconda panchina stagionale, ma già con le idee chiare su quello che la squadra è chiamata a fare: vincere. Anzi, forse vincere non basta più in questo momento. Serve un colpo di spugna che cancelli l’ultima onta, una sterzata che rimetta in carreggiata la macchina biancorossa che a cavallo del giro di boa ha iniziato a sbandare paurosamente. Un solo punto di vantaggio sul Fucecchio, tesoretto quasi dilapidato e soprattutto consapevolezza che dal duello si è già passati alla lotta a tre per il vertice. La sconfitta con il Vorno ha prodotto questo risultato, tirando dentro anche chi sembrava fuori dal contesto primato, ma anche tanta rabbia e voglia di reagire. Se così sarà il Castelnuovo Garfagnana non dovrebbe avere scampo nella gara dello Zecchini, ma il calcio si sa, è imprevedibile e gli ospiti scenderanno in Maremma con l’intento di far breccia tra le maglie di un Grifone inquieto. I gialloblù sono in una posizione ibrida di classifica, assolutamente tranquilli se non fosse che la graduatoria è decisamente corta, ma in trasferta hanno già dimostrato di avere il blitz facile, ne sa qualcosa il Fucecchio, punito per 2-0 tra le mura amiche alla quarta giornata. All’andata il Grosseto si impose in territorio nemico per 2-1, rimontando nella ripresa e vincendo nel finale con le reti di Andreotti e Molinari. Sembra passato un secolo a guardar bene, invece sono trascorsi solo pochi mesi, all’interno dei quali il Grifone ha già fatto vedere sin troppi volti. Ora è il momento di rialzare la testa.
One thought on “Grifone, su la testa: adesso è vietato sbagliare”
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Che serva una decisa “sterzata” è poco ma sicuro, solo che – per quanto mi riguarda – sono piuttosto scettico, per non dire scoraggiato: ho la sensazione che una sconfitta come quella di domenica scorsa, per il modo in cui è maturata e per l’avversario che avevamo di fronte, sia tutt’ altro che casuale e che anzi stia ad indicare una crisi quanto mai profonda e “strutturale”, di quelle difficilissime da superare.