Se son rose fioriranno. Il nuovo corso del Grosseto targato Magrini attende conferme, perché la quarta partita dopo il cambio tecnico è tempo sufficiente per vedere l’operato dell’allenatore, soprattutto dal punto di vista caratteriale. Il bel successo ottenuto ad Aulla, contro il Montignoso, potrebbe rappresentare la classica svolta, quella gara che fa scattare la molla nella testa dei giocatori, che cementifica gli umori dello spogliatoio. Avere un gruppo coeso è condizione necessaria per vincere i campionati, un tecnico navigato come Magrini lo sa bene e proprio su questo aspetto, in primis, è stato chiamato a lavorare. Il Grifone, miglior attacco del torneo e al tempo stesso retroguardia meno perforata, guarda tutti dall’alto al basso, ma dovrà dimostrare di non avere più timori al cospetto di possibili vertigini. Il torneo di Eccellenza è ancora lungo e tutt’altro che chiuso. Dopo aver quasi dilapidato un tesoretto di 5 punti, i biancorossi sono tornati a +4 sulla diretta inseguitrice, ma proseguire con una sorta di elastico sarebbe oltremodo pericoloso: serve conservare la misura, casomai dilatarla per poi arrivare a marzo, mese in cui tradizionalmente si vincono i campionati, e lanciare l’assalto decisivo al primato. Tutto chiaro sulla carta, in una serie di luoghi comuni che tra le pieghe nascondono profonde verità per chi mastica di calcio. Sul campo, invece, l’impresa del Grifone non è poi così scontata e nemmeno tanto semplice, a partire dalla gara di domenica allo Zecchini. Arriva l’Atletico Cenaia che si presenta al cospetto del Grosseto con un divario di 27 punti. Gli arancioverdi hanno vinto solo tre volte in questa stagione, due delle quali contro l’Atletico Piombino, sono in piena lotta per la salvezza, ma reduci dal pareggio casalingo contro il Valdinievole Montecatini. Indirettamente una sorta di mezzo favore nei confronti del Grifone che però non avrà debiti di riconoscenza da saldare. Sul campo i biancorossi dovranno dimostrare di essere squadra con gli attributi, evitando la trappola di una gara in cui c’è un solo risultato disponibile, per altro scontato stando ai numeri, ma che sul campo non sarà così ovvio.