Quindici gol in trentasette presenze nel campionato 2008/2009 hanno comunque lasciato il segno e forse, visto che l’amore indimenticabile è quello nato dal dolore, di questi quello che più ha graffiato il cuore della curva è quello siglato nel sopruso subito a Livorno nei play-off, quando la curva nel vedersi scippare il sogno più inimmaginabile, reagì con la sciarpata più emozionante di sempre.
Il 16 Ottobre 2010 però le strade di Marco e del Grifone si incrociano nuovamente, lui gli rifila una doppietta e noi, consci di dover disputare uno dei gironi d’andata più complessi della storia camilliana, non possiamo che ringraziarlo per non aver esultato, d’altronde sarebbe stata una cinica coltellata inferta in una piaga dolente. Ognuno riprende nuovamente la sua strada, seguendo chi le vittorie, chi le proprie peripezie fino a quando, alla vigilia della partita di ritorno, Sansovini intervistato a Radio Onda Biancorossa, ci preannuncia la sua esultanza in caso di marcatura. Ora pur sorvolando sul fatto che è proprio nello stadio nel quale hai condiviso onori e vittorie, che sarebbe stato apprezzato il tuo gesto di rispetto, lì per lì nessuno si immagina che la sventura si manifesterà dopo soli 100 secondi di partita. L’esultanza dell’avversario solitamente lascia indifferenti, siamo troppo impegnati ad imprecare verso il cielo per occuparcene, ma questa in verità indispettisce. Sarà stata la velocità di esecuzione, ma quello scatto rabbioso a pugno alzato ha generato la bordata di fischi che l’ha accolto calorosamente mentre guadagnava gli spogliatoi alla fine del primo tempo.
Figuriamoci poi quando a fine gara battibecca con Narciso; nessuno sa il perché ma tutti sono spudoratamente dalla parte del portiere per un semplice ma determinante fattore: indossa la maglia biancorossa. Nella vita ci sono immagini che, come uno scatto fotografico, immortalano un preciso momento in cui le cose cambiano e non saranno più come prima. Così quando vediamo Sansovini cercare rabbiosamente Narciso si capisce che anche l’affetto è andato. Probabilmente Marco incrocerà ancora le nostre strade e francamente non si vedono i presupposti per trascinarsi dietro alcun rancore, né da una parte né dall’altra; probabilmente quello che si frapporrà tra lui e la curva sarà solo un leggero velo d’indifferenza.