Oggi è stato il compleanno del piccolo Damiano, 6 anni, d’ora in avanti non gli basterà più una sola manina per indicare la sua età. Bel bimbo, fortunatamente ha preso tutto dalla madre. Un ometto alto poco più di un metro sul livello del mare, nato il 21 marzo, spesso giorno di equinozio di primavera, facile da ricordare. Già, oggi è primavera. Le mie sono 48. Una delle due stagioni che ho amato e che amo di più. Tornano i colori, i profumi e i sapori più mediterranei. Il clima è lieve e piacevole e tutto si riproduce con più vigore in natura. Piacevole giornata anche lavorativamente parlando e proficua anche a livello umano. Faccio parte di un gruppo veramente invidiabile, un team di persone molto variegato, dalle più disparate origini culturali e sociali. Un gruppo che si muove con agilità all’interno di un’azienda pachidermica, dei ganzi insomma. Ho baciato con passione i miei figli e mia moglie ha fatto lo stesso con me. Ho sentito molti dei miei migliori amici e sono state tutte telefonate brillanti alcune anche con toni di cazzeggio adolescenziali, la chiamano sindrome di Peter Pan, che sia benedetta. Una giornata fitta di pensieri piacevoli e consapevolmente dolci. Un esempio? Mentre c’era la festa, mi sono accorto, osservandoli, che quelli che prima erano i miei genitori adesso sono molto di più i nonni di mio figlio, il tempo passa, cambiano le stagioni e con esse tutto il mio mondo, il mio bel mondo. Bella giornata, davvero, è un peccato darle la buonanotte, trovo la scusa, è mercoledì e devo scrivere ancora il mio pezzo. Mi alzo silenziosamente dal letto, vado in salone, mi verso un goccio di grappa barricata, apro il portatile e inizio a scrivere per me, per il mio mondo e per l’ultimo amore a cui oggi non ho ancora dedicato neanche un minuto. Grifo io….io ti….niente lascia stare, ti volevo solo dire che sei un tipo veramente fortunato, hai culo. C’è qualcuno che ti ama da molto più tempo e molto di più di quanto sia nelle mie possibilità. Mi rammento di un post scritto pochi giorni fa e penso che a volte, caro il mio Ottimista, è meglio fare un passo indietro e lasciare che questa settimana parlino altri per te. Quell’amore dal sapore antico, quel coraggioso, arrogante manipolo di Maremmani sempre al tuo fianco ovunque, dalla terra delle arance a quella del Barolo, quella gente di curva cresciuta con te e che ancora oggi ti custodisce gelosamente nel cuore. Credo di aver capito che si sono sciolti per due labbrate e per il mondo che cambia e con esso le regole del gioco. Si sono persi di vista vero, ma ancora hanno tutti viva dentro di loro la segreta certezza che prima o poi quel campanello suonerà di nuovo. Quando succederà, perché succederà, giù le scale tutte d’un fiato per macinare chilometri con il solo scopo di scortarti ovunque nel nome dell’amicizia e di questa meravigliosa terra. Bella storia. Grazie Roby 69 (mala…)vecchia nord, grazie a te e a tutti quelli che ti hanno risposto (bella penna anche quella di Aquilante). Tra quelle toccanti righe scrivi …“…ma in quella curva c’era tutto e c’eravamo tutti…”… Io non c’ero e avverto un fastidio nei pressi del cuore, credo sia gelosia, se il Grifo fosse donna sceglierebbe te tutta la vita. E a me cosa resta? Comunque non poco, il mio oceano di amori.