La beffa del Menti fa giungere al capolinea l’avventura di Moriero, già condannato nel turno infrasettimanale al fronte della sconfitta che stava maturando contro la Juve Stabia e salvato dal gol di Lupoli nel finale. Nel momento in cui scrivo, una decisione non è stata ancora ufficializzata, ma tutti gli indizi portano all’esonero. La pazienza di Camilli non è infinita, mentre i difetti del Grifone targato Moriero sono sempre gli stessi.
Tralasciando gli episodi, in quanto sfortuna e arbitro hanno inciso in maniera decisa sul risultato finale del Menti, la squadra di Moriero, in queste 7 giornate, è rientrata negli spogliatoi totalizzando la bellezza di 16 punti. Un tesoretto niente male, dilapidato in maniera scriteriata nella ripresa. Sono 6 le reti realizzate nei primi 45 minuti, solo 2 quelle ottenute nella ripresa. Viceversa le reti incassate sono solo 3 nel primo tempo (di cui 2 a Cittadella), mentre nella seconda parte di gara i biancorossi hanno incassato 6 gol, decisamente troppi. Numeri che inchiodano la gestione di Moriero, anche dal punto di vista dell’atteggiamento in campo, perché al fronte del vantaggio ottenuto, la squadra maremmana si è spesso arroccata a protezione dell’1-0 in maniera poco dignitosa. Ansia da risultato, è vero, ma anche problema mentale a cui Moriero non è riuscito a dare una soluzione, unito al fatto che i progressi tanto invocati e attesi si sono rivelati quasi impercettibili. Camilli non si definisce un “mangia allenatori”, piuttosto tende a sottolineare la personale capacità di intuire in anticipo quando le cose non vanno per il verso giusto e c’è da cambiare. Ecco allora che, in attesa di una sorprendente smentita, c’è solo un tassello da inserire per completare il puzzle: il nome del prossimo allenatore del Grosseto.