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Ecco allora che Mario Somma chiama a raccolta il “super Grosseto”, quello che, tanto per intenderci, serve per avere ragione di un avversario ostico come l’Ascoli.

Marchigiani brillanti. «In questo momento sono una squadra brillante – dice Somma in riferimento ai bianconeri – Hanno gamba e sono supportati di un giocatore che sta attraversando un ottimo periodo di forma. Mi riferisco a Zaza, elemento che ha fatto bene con il Viareggio in Lega Pro, ma si è già imposto in Serie B con 5 reti all’attivo. È veramente molto bravo, in proiezione futura sarà uno dei protagonisti della massima serie». Secondo il tecnico del Grosseto, in ogni caso, la gara interna contro l’Ascoli è aperta a qualsiasi risultato: «giocano come noi, i moduli saranno a specchio e quando è così può succedere di tutto. L’Ascoli, inoltre, è un gruppo che non molla mai, lo ha dimostrato nella passata stagione, in più hanno un signor allenatore, molto preparato. Massimo Silva si è imposto portando avanti la cultura del lavoro».

Pochi cambiamenti. In merito all’undici che scenderà in campo per affrontare l’Ascoli, Somma sceglie la linea conservatrice, malgrado gli impegni ravvicinati. Dopo la gara di Cesena ci sono due avvicendamenti forzati, quello di Som che sostituisce l’infortunato Calderoni, e quello di Rigione che torna titolare per sostituire Padella. Out per qualche acciacco di troppo sono pure Falzerano e il portiere Bremec che non ha ancora risolto i problemi alla schiena. Il resto della formazione è confermato, sperando che finalmente alla prestazione faccia seguito un risultato più che positivo. Per fare coraggio alla squadra in un momento in cui tutto sembra andare storto, Somma utilizza la forza dei numeri: «in 2 partite abbiamo effettuato 56 cross dal fondo (34 con la Ternana e 22 a Cesena), un quantitativo enorme. Il problema è che solo in 8 circostanze abbiamo ottenuto una situazione pericolosa, quindi dobbiamo migliorare sotto questo aspetto. Per il resto se guardiamo il rapporto tra opportunità create e subite, abbiamo un rendimento da squadra che deve andare in Serie A, non certo da ultima della classe».

Lorenzo Falconi