E se avessimo provato a metterlo di fronte al “caso Grosseto”, riproponendogli le immagini di Lanciano-Grosseto, Vicenza-Grosseto, Verona-Grosseto, Cesena-Grosseto, Grosseto-Reggina, Bari-Grosseto, fino ad arrivare alla partita di Novara, la risposta sarebbe stata rapida ed inequivocabile: “Elementare mio caro Watson … “.
Inutile girarci intorno ed inutile continuare a ripetersi che dare la colpa agli arbitri serve solo a nascondere i veri problemi. Ormai tutti quanti siamo a conoscenza di quali siano questi problemi che affliggono i biancorossi, e nessuno vuol certo insinuare che il Grosseto stia perdendo la cadetteria per colpa degli arbitri e delle loro conduzioni di gara a senso unico. Non siamo così folli da pensare che tutto il male risieda nella casta composta dalle giacchette nere. Allo stesso tempo però, con la stessa certezza e con la stessa sicurezza, dopo l’ennesima riprova, possiamo dire che gli arbitri hanno intrapreso un atteggiamento che sta definitivamente affossando una squadra in piena crisi. Nella partita di Novara abbiamo assistito all’ennesima espulsione affrettata. Un presunto fallo da rigore in favore dei maremmani che si trasforma in cartellino rosso per Som a cui solo una manciata di secondi prima era stato sventolato un cartellino giallo per delle proteste neppure troppo veementi, che siamo soliti vedere praticamente in ogni partita di calcio. Ingenuità dell’esterno biancorosso? Forse, se non fosse però che nell’azione successiva all’espulsione non accadesse qualcosa di simile nell’area di rigore del Grosseto con Borriello che però lasciava correre invece di estrarre il cartellino giallo all’indirizzo del giocatore del Novara, reo di aver commesso anch’egli simulazione. Questo fa intendere che per il Grosseto esista un metro di valutazione completamente diverso. Dobbiamo allora pensare che dietro tutto questo ci sia un disegno per poter affondare definitivamente il Grosseto? Di fronte al grande bluff del calendario Maya, il complotto architettato ai danni del Grosseto ed il suo presidente Piero Camilli appare veramente poco interessante e poco credibile. Non possiamo però fare a meno di ricordare il vecchio detto che “a pensar male si fa peccato ma …”