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Un Giuda nello spogliatoio, un codardo al comando di una nave, la scintilla di un vile, la furia irriverente della natura e conti correnti più rossi di Stalingrado; sono questi i tratti caratteristici dell’anno appena vissuto?
Oppure ci ricorderemo di questo anno per il miracolo di Davide che sconfigge Golia nell’aula di un tribunale, una piccola isola abitata da eroi invisibili, la solidarietà di un popolo che cura le ferite della propria terra e la generosità che aiuta a liberarsi dal fango?
E’ stato l’anno della vittoria più sofferta ed emozionante di Camilli o l’inizio della sua sconfitta più cocente e definitiva?
E’ stato l’anno del Pulcino Pio o di Gangnam Style?
Ci ricorderemo più di Palazzi o dei festeggiamenti del centenario?
Più dello slogansanti “No cerino, No party” o “La Maremma non affonda”?
Ci saranno stati più titoli sul ritorno in Italia dei due marò o di Balotelli?
Passerà alla storia come l’anno in cui ho iniziato a scrivere per biancorossi.it oppure quello in cui ci siamo risparmiati l’inchiostro sbiadito del Culicchi?
A ognuno di noi la scelta di decidere da che parte stare, anche se sull’ultimo punto, francamente, mi pare scontata.
Cercando di tornare seri, è solo una questione di decidere come approcciare alla vita.
Non è roba di poco conto, è una delle scelte più determinanti che ci troviamo obbligati a fare.
E’ una questione che va affrontata con misura e serietà, perché può influire in maniera determinante sulla nostra eterna ricerca del miglioramento personale e sociale.
Io ovviamente ho deciso da tempo.
Sto dalla parte di Gangnam Style.

“…vedi caro amico cosa si deve inventare
per poterci ridere sopra,
per continuare a sperare…”

Roberto Bongini