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Il centrocampista ha siglato il raddoppio sul terreno del Budoni cacciando d’incanto l’ansia crescente e gufi pronti a scendere in picchiata. Sereno sorridente e molto dialettico Cremonini si è subito confrontato con il suo scarso impiego nel Grifone. “Nonostante la poca esperienza sono sereno, ho la coscienza a posto – descrive – non essere titolare significa poco, l’importante è farsi trovare pronto alla chiamata del mister. Le occasioni, come la coppa Italia, non sono mancate e non mancheranno in futuro. Il mio cammino si è inceppato contro l’Olbia quando mi sono stirato, rientrare non è mai semplice e Vaccaro adesso sta giocando bene”. Quale idea hai del girone? “Tra diverse formazioni attrezzate sicuramente è la Viterbese Castrense l’antagonista principale. Le altre, secondo me, non sono idonee a sostenere i ritmi dell’alta classifica, Arzachena compresa”. L’Olbia si è rinforzata con Cossu e punta a tesserare anche Conti. “Sono elementi che possono diventare determinanti – risponde Cremonini – anche se la D è molto differente dalla massima serie. Molto dipende da come si immergono nella nuova realtà”. Il Grosseto ha margini di miglioramento? “Ne sono assolutamente convinto. Stiamo attraversando un momento positivo di forma. In partita riusciamo ad essere nettamente superiori all’avversario ma accusiamo anche dei periodi di abbassamento di tensione. E’ qui che dobbiamo ragionare e reagire”. Il mister? “Il migliore che ho avuto. Pensa e insegna un calcio bello e produttivo”. Hai un modello a cui ti riferisci? “Sono interista ma non solo per questo sogno di diventare come Zanetti sia come giocatore che come uomo. Desidero fortemente entrare nel professionismo – conclude – se poi questo si chiama Grosseto meglio ancora”.

Giancarlo Mallarini