Nuovo capitolo biancorosso al Palazzoli, nuova pagina su cui soffermarsi. Questa volta si è usata la videoconferenza diretta con Pincione per offrire un dialogo con il popolo. Il presidente ha confermato le sue impressioni su Palumbo e Zotti accusati di scarso impegno aggiungendo un particolare: i due farebbero pressioni sullo spogliatoio per agevolare il ritorno di Giacomarro in panchina. I bomber del Grifone, poi, hanno rigettato le accuse davanti al popolo indeciso su cosa pensare, a chi dare ragione. Il quesito è delicato e di difficile soluzione. Di certo Zotti e Palumbo sono alleati di Giacomarro, che li ha voluti con decisione ad inizio stagione, e questa vibrazione non è potuta sfuggire a Orlandi quando ha messo piede nello spogliatoio. Uno spogliatoio, tra l’altro, con cui Giacomarro ha costruito, pur tra cadute e qualche perplessità, il 90 per cento della classifica attuale. Pincione ha dato il taglio dopo settimane, meglio dire mesi, di riflessioni e convinzioni. Giacomarro non è duttile, va avanti per la sua strada senza modellare una squadra diversa, Giacomarro ha i paraocchi e i tappi nelle orecchie. Così arriva Orlandi, l’antitesi di Giacomarro, ma l’orizzonte non ha avuto variazioni tecniche, tattiche e di risultati da risultare soddisfacente. Quello che resta sul terreno sono due giocatori in borghese, fratture varie, atmosfera deprimente, sensazioni negative per il domani, scarsa lucidità di conduzione generale. In questo panorama si innestano la forte contrapposizione con lo sponsor unico, la poco gradevole posizione della Fc con i fornitori del territorio, lo scontro con lo sponsor tecnico Erreà, la non felice situazione del settore giovanile lasciato allo sbando. Come quadro pasquale non è poco, e non basta una videoconferenza per sgombrare la nebbia sempre più fitta e pesante intorno all’uccellaccio.