Il Grosseto non dimentica, il Grosseto non perdona. Vittoria di misura per un Grifone che non si fa tarpare le ali nemmeno nella versione rimaneggiata, ma anzi: ne fa nuova veste di forza e imprevedibilità per tirar fuori gli artigli e far capire di che pasta è fatto. Biancorossi con il dente avvelenato sul neutro di Aulla, per nulla intimoriti al cospetto di un avversario con cui c’era un conto in sospeso. Finalmente è stata colta l’occasione per congedare il Montignoso, togliere quello scomodo e fastidioso sassolino dalla scarpa che da tempo tediava la marcia biancorossa. Giornata piovosa, umida al profumo di brezza di montagna. Partita che si è confermata tesa e maschia, come da pronostico, dove il detto “o palla o piede” è stato la parola d’ordine. Nemmeno il tempo di esultare per il goal realizzato dal compagno di reparto Boccardi, che il primo a farne le spese è stato Vanni, uscito in largo anticipo dalla contesa dopo aver rimediato una brutta botta al volto. La gara è scivolata via veloce su un campo appesantito dal fango e quindi dai risvolti insidiosi, in un susseguirsi di azioni e spunti che hanno ipnotizzato gli avversari. Il Montignoso, nel vano tentativo di arginare le azioni del Grifone, ne esce sconfitto senza impensierire l’estremo difensore Nunziatini, che si fa trovare comunque pronto nelle poche occasioni in cui è chiamato a rispondere “presente”. Torelli finalmente tornati cinici, rispecchiando sul campo la grinta di mister Magrini che, in una manciata di allenamenti, è riuscito a mandare a briglia sciolta i suoi purosangue, abbandonando finalmente le paure che stavano portando il Grifone ad essere antagonista di se stesso. Il rivisitato Boccardi, in versione ibrida da “treccante”, delizia, convince e sorprende. Questo è il piglio giusto. Il Grosseto esce vincente da questa giornata, con quattro lunghezze di vantaggio sulla diretta inseguitrice. Queste sono le domeniche che ci piacciono, domeniche da ripetere assolutamente.