Un secolo fa praticamente, basti pensare a quante partite amare sono state vissute allo Zecchini da quel momento in poi. Contro il Crotone si è rivisto un Grosseto bruttino, questa volta targato Moriero, ma in grado comunque di infrangere quel fastidioso tabù. Esulta anche il tabellone luminoso che, per la prima volta da quando è stato installato, può lampeggiare di felicità, proponendoci un risultato pienamente positivo. L’incornata vincente di Nando Sforzini ci regala un motivo saliente nella prima vittoria stagionale: il Grifone sa sfruttare molto bene le palle inattive. Dei quattro gol messi a segno sinora, tre provengono dagli sviluppi di un calcio piazzato. L’unica rete in movimento è quindi quella di Davis Curiale al Cittadella, per altro realizzata nel secondo tempo. Un aspetto, quest’ultimo, che fa ripensare all’atteggiamento in campo del Grifone di Moriero, i biancorossi, infatti, hanno dimostrato di avere gamba nei primi 45 minuti, molto meno nella ripresa, quando inesorabilmente calano alla distanza. L’unica eccezione resta quella del Tombolato, forse perché nel primo tempo la squadra del tecnico salentino aveva trotterellato, sbagliando completamente approccio al match. Moriero ha detto che la condizione arriverà, con questa anche il bel gioco che al momento è impossibile da attuare a causa di un gruppo ancora da assemblare. In realtà, dell’undici mandato in campo contro il Crotone, solo tre giocatori non hanno svolto il ritiro sull’altopiano della Paganella, vale a dire Bonanni, aggregatosi appena la squadra era rientrata in città, Delvecchio, arrivato il 31 agosto e Lanzafame, unico acquisto della proroga di mercato. Qualche interrogativo sulla preparazione atletica quindi, sorge spontaneo, viste le difficoltà riscontrate sino a questo momento al cospetto di avversari più reattivi, in grado di riuscire a correre fino al 95’ minuto. E dire che il -6 in classifica, doveva indurre ad una partenza sprint per saldare il conto in fretta. Su una cosa invece, Moriero ha ragione da vendere: conta vincere, non importa come. Un concetto che possiamo estendere anche alle ragioni personali. In fin dei conti, questi tre punti, sono come tre chiodi che servono a tenere ferma la panchina.
