Loading. Please wait.

Ultimi in partenza con la penalizzazione, ultimi perché incapaci di risalire, ultimi perché costantemente in ritardo, ultimi sul campo. 14 punti in 17 partite, anche senza penalizzazione il bilancio sarebbe comunque negativo ora che ci stiamo arrivando al giro di boa. L’impressione è che ogni volta il Comandante provi a resettare la situazione, a cambiare il corso degli eventi, consapevole di aver visto una squadra che ha toccato il fondo, quando in realtà c’è ancora da scavare per arrivare sempre più giù. Il 4-0 che ha cancellato dal campo il Grosseto nel derby di Livorno, è quanto di peggio potesse capitare, in questo momento. L’importanza della gara andava oltre la classifica, era lecito attendersi una sconfitta, perché la classifica difficilmente mente quando ci sono 27 punti di differenza tra due formazioni. Non è accettabile perdere la faccia in partite come questa però, in quanto potrebbero segnare un punto di non ritorno. Il tracollo di Livorno è peggiore del 2-1 di Cittadella quindi, in cui i biancorossi sbagliarono totalmente approccio alla gara e Moriero fu messo in croce, peggio del 3-2 di Empoli con il Grifone talmente rinunciatario e spaesato da costare la panchina a Somma. Il 4-0 di Livorno è come una tabula rasa per tutto l’ambiente, non ci sono attenuanti del caso. Non ci è concessa nemmeno quell’ingiustizia arbitrale che serve per avere più rabbia in corpo, per far sfogare i tifosi, attaccati alla balaustra a gridare contro arbitri, sistema, stampa. Salvarsi è ancora possibile, c’è ancora una buona parte di campionato da giocare, una manciata di punti per scongiurare la retrocessione diretta, un mercato di riparazione. Già, riparazione, mai come quest’anno la parola è indovinata, anche per Camilli.

Lorenzo Falconi