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Una fiducia quasi incrollabile verso l’amato Grifone, ribadita persino dopo il gol su punizione realizzato da Di Roberto e confermata anche successivamente al rigore fallito da Jadid. «Cambia il vento», quindi, segnale inequivocabile che questo 2013 potrebbe essere diverso, la parentesi dei 9 minuti disputati a Varese non la voglio nemmeno considerare, fa parte del retaggio di un disastroso 2012. Così i biancorossi segnano il primo gol della gestione Menichini, rimontano il Cittadella con carattere e si dimostrano forti come non mai, anche al cospetto delle difficoltà. Una vittoria non appiana tutti i mali, però la gara interna contro i veneti rappresentava l’ultima spiaggia del Grifone, anche in ottica mercato. Senza i tre punti raccolti allo Zecchini, gli ultimi quattro giorni di compravendite, non avrebbero avuto lo stesso sapore e la stessa intensità. Per ora, di nuovo, abbiamo visto solo Piovaccari (un bel Piovaccari) e uno sprazzo di Feltscher, già ribattezzato “Laguna blu”, dall’amico di cui sopra, in virtù della sua folta chioma. È sorprendente, invece, come il calcio viva costantemente nel presente, a volte leggermente nel futuro, mai nel passato. Capita così che il “pifferaio magico”, altro soprannome che i più non conoscevano, allontani con la sua prestazione, ma soprattutto con il suo gol, Sforzini dal Grosseto. Nel dopo gara Piovaccari ha parole al miele per Jadid e Lupoli, a dimostrazione di un feeling già trovato in pochi giorni. Non nomina Sforzini, ma rimedia diplomaticamente, incalzato sull’argomento: «Io e Nando, la coppia più bella del mondo». La domanda è: può il Grosseto fare a meno di Sforzini? Sì, perché nessuno è indispensabile. Possono Piovaccari e Sforzini coesistere? Mi verrebbe da dire no, sono due prime punte, anche se con caratteristiche diverse, malgrado il calcio non sia una scienza esatta. Di certo Sforzini, pur restando un idolo da queste parti, scende nella scala del gradimento, qualche tifoso, nel dopo gara, azzarda: «abbiamo giocato meglio, perché Nando è un accentratore della manovra e costringe la squadra al lancio lungo». Evidentemente non bastano 30 reti in una stagione e mezza per avere una certa riconoscenza, scherzi di un calcio che vive nel presente. Eppure, alla notizia, diffusa con troppa fretta su Internet, del suo passaggio allo Spezia, si era originato un frenetico, quanto triste, commiato sui social network. Di sicuro un Grosseto vincente allevia tutte le pene, anche quelle per gli addii più sofferti. L’importante è che sia cambiato il vento e che adesso continui a soffiare nella stessa direzione.

Lorenzo Falconi