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L’ennesima occasione persa si materializza allo Zecchini lasciando spazio al consueto retrogusto amaro. Il rapporto dei biancorossi con quello che dovrebbe essere il terreno amico è forse arrivato ai minimi storici. Nemmeno un doppio vantaggio è servito per mettere fine a quel tabù che assomiglia tanto a un sortilegio. Quattro partite interne hanno fruttato una sconfitta e tre pareggi, con il Grosseto che rimanda l’aggancio alla parte alta della classifica e resta nella pancia della graduatoria. La gara con il Forlì è stata tra le più strane e indecifrabili, di quelle che al triplice fischio finale ti fanno esclamare: “il calcio è uno sport imprevedibile”. Dopo un primo tempo contraddistinto dagli sbadigli, la ripresa ha regalato continui cambi di inerzia. Il doppio vantaggio firmato da Pichlmann, il solito calcio di rigore fischiato contro, che questa volta Mangiapelo non è riuscito a parare, il pareggio inaspettato degli ospiti che falliscono anche il clamoroso sorpasso in vista del 90’ e tanti episodi concentrati in pochi minuti, come l’espulsione di Leonardo Arrigoni proprio nel momento in cui si male anche Masia, non garantendo al Grosseto un finale da superiorità numerica.

A margine di tutto questo possiamo affermare che Silva non è stato molto fortunato, soprattutto se sul piatto della bilancia aggiungiamo la traversa di Gambino. Per il resto il mister dei biancorossi ha avuto il coraggio di schierare una formazione più offensiva con tanto di trequartista, ha indovinato la mossa giusta inserendo Pichlmann al posto di Boccardi, ma non è stato altrettanto reattivo, quando c’era da blindare quel benedetto 2-0. Questa volta non c’era nemmeno Piero Camilli in tribuna a mettere pressione alla squadra, ma non è da escludere che il patron si faccia sentire presto, visto che cambiando i fattori in campo, ciò che non cambia è il risultato. Il quarto pareggio consecutivo, a conti fatti, significa aver lasciato per strada 8 punti, per fortuna venerdì sera arriva la trasferta di Ancona, con i biancorossi che, lontano dalla Maremma, per ora hanno dimostrato di avere un altro passo. Chissà che lontano dallo Zecchini torni anche il sorriso.

Lorenzo Falconi