Loading. Please wait.

Squadra che giocava al pari con l’avversario, spesso lo sovrastava (eloquente la partita casalinga contro la Ternana), ma non riusciva a vincere. Contro l’Ascoli è scoccata l’ora X, un successo fondamentale, per il presente e per il futuro, la riscossa può partire da qui. Più rabbia che soddisfazione a fine gara, ma poco importa quando emerge l’aspetto necessario: i tre punti. È furibondo il presidente Camilli, un fiume in piena contro la direzione di Gavillucci. Talmente travolgente la rabbia del Comandante che finisce per trasportare a valle anche alcuni tifosi, presenti e fedelissimi in uno Zecchini che non smette di sorprendere in negativo per il numero di spettatori. Si protesta contro tutto e tutti, liberando quella tensione accumulata per troppe gare.

Respira invece Somma, sicuramente più disposto a parlare di calcio che di elementi di contorno alla partita, è forse quello che serve per stemperare le polemiche e godersi tre punti vitali. Il tecnico propone un Grosseto versione moviola per 40 minuti, in cui i biancorossi vanno in orizzontale contro un Ascoli votato al puro contenimento e con un atteggiamento che rasenta quasi l’antisportività, talmente è esasperata la tattica dell’ostruzionismo marchigiano. I moduli speculari fanno il resto e incanalano la gara verso la noia e lo 0-0. Un risultato che non serve al Grifone, il pubblico rumoreggia e c’è una voce in più: è quella del presidente che invoca il cambio di registro. Difficile stabilire se Somma ascolti o meno, di sicuro però, indovina la mossa e manda il campo Jadid. Il 4-3-1-2 è scelta giusta e immediatamente redditizia. Il Grosseto passa a cavallo dell’intervallo per due volte. Da lì in poi è pura sofferenza, perché la coperta diventa corta. La condizione atletica viene meno, la difesa a 4 non dà le necessarie garanzie, il modulo non è più calibrato sulle esigenze del minimo vantaggio. Ecco allora che i biancorossi soffrono da matti, più per un aspetto fisico-mentale che per i reali pericoli. Vero che Lanni salva il risultato, ma sull’altro fronte Guarna tiene a galla i suoi. Successo meritato quindi, non vincere questa partita sarebbe stata la vera ingiustizia, più dei tanti torti arbitrali subiti in questo primo quarto di campionato. Restano tuttavia attivi gli interrogativi sulla condizione atletica di una squadra che appare sempre troppo indietro rispetto agli avversari, meno brillante e destinata prima o poi all’inevitabile flessione. Tre partite in una settimana con pochissimo turnover, alla lunga hanno presentato il conto. Somma, prima della gara di Modena, provò anche a dire: «adesso siamo in pari con gli altri, la condizione atletica non è più un’attenuante». Tentativo apprezzabile, quanto inutile per contrastare il problema.

Lorenzo Falconi