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Inizia a muovere i primi passi da calciatore nel 1994 a Gravina in serie D, dove vi rimane per 2 stagioni, passa poi nel 1996 al Vis Pesaro in C2 per tre stagioni fino al 1999. Milita nel Sassuolo dal 1999 al 2001 in serie C2 conquistando 57 presenze e 6 reti. Nel 2001 fa il suo arrivo a Grosseto e vi rimane fino al 2005 conquistano due promozioni: dalla D alla C2, e dalla C2 alla C1, entrando così nel cuore di tutti i tifosi maremmani. A fine stagione, nel 2005, passa alla Cisco Roma in C2, poi al Giulianova calcio nel 2006. Fa il suo ritorno in Maremma nell’estate del 2007 approdando al Gavorrano in serie D conquistando nel 2010 la promozione in serie C2, dove ancora vi milita, nonostante i suoi 39 anni.

COME TI SEI TROVATO A GROSSETO?
Bene. Sono stati quattro anni molto belli, culminati con due promozioni.

NEL GAVORRANO COME TI TROVI, OVVIAMENTE CAPITANO ANCHE LI.
Purtroppo sono capitano per l’età’. Mi trovo bene, in società mi sento come in famiglia, sicuramente la dimensione societaria e le platee sono differenti rispetto a Grosseto, ma nel nostro piccolo ci stiamo togliendo grandi soddisfazioni.

COSA TI MANCA DI GROSSETO?
L’affetto che la gente ha sempre avuto nei miei confronti, le 2000 persone in trasferta a Firenze contro la Fiorentina in C2, la passione che la città riversava nel calcio anche durante la settimana.

NEL PERIODO IN CUI HAI GIOCATO A GROSSETO, I TIFOSI TI SONO STATI VICINI?
Sono stati sempre molto vicini, al punto che anche oggi, dopo otto anni, mi sento ancora con alcuni di loro. Il rapporto è rimasto splendido.

HAI QUALCHE RIMPIANTO NELLA TUA CARRIERA?
Rimpianti nessuno. Credo di aver fatto una bella carriera, le nostre categorie sono piene di gente che avrebbe meritato molto di più, ma che non è riuscita ad emergere. Io ho avuto la fortuna di fare 14 anni da professionista.

UN RICORDO LEGATO AL GROSSETO CALCIO?
La promozione dalla C2 alla C1 è stata la ciliegina sulla torta. E poi il rapporto col il vulcanico presidente Camilli: unico davvero.

LA COSA PIU’ BELLA DELLA TUA VITA?
Mio figlio Filippo.

UN SOGNO NEL CASSETTO?
Aprire una scuola calcio.

COSA SALVI E COSA SCARTI DELLA TUA ESPERIENZA IN BIANCOROSSO?
Salvo la promozione dalla C2 alla C1 e scarto la partita di Playoff Rimini – Grosseto che ci ha impedito di arrivare alla finale per la C1, raggiunta come ho scritto prima l’anno successivo.

QUALI SONO SECONDO TE , LE FAVORITE DEL CAMPIONATO DI SERIE B, E COME PUO’ ARRIVARE IL GROSSETO?
Ad oggi Sassuolo, Livorno e Verona, ma il campionato è molto lungo e le sorprese dietro l’angolo. Per il Grosseto spero in una salvezza da acquisire quanto prima, visto che sono e rimarrò sempre un tifoso del Grifone.

UN COMPAGNO DEL GROSSETO CHE ANCORA SENTI A CUI SEI LEGATO PARTICOLARMENTE?
Peppe Giglio è quello con cui mi sento più spesso.

IL MIGLIOR ALLENATORE CHE HAI MAI AVUTO?
Ho imparato da tanti, con Magrini ho lavorato per più anni e forse sono entrato più in sintonia. Ma non posso non citare Indiani ed Esposito; ottimi professionisti e grandi persone.

CHE RAPPORTO HAI AVUTO CON IL PRESIDENTE CAMILLI? E UN RICORDO PARTICOLARE DI LUI?
Con Piero Camilli è impossibile avere un rapporto che non sia ottimo, se sei un giocatore della sua squadra. Ed io ero il capitano. Forse mi ripeto, ma la vittoria del campionato di C2 è stata anche per il Presidente un’emozione fortissima e mai provata prima. L’ho visto commosso.

HAI FESTEGGIATO NEL GAVORANNO LE 300 PARTITE DA PROFESSIONISTA. UN BEL RECORD.
Si non siamo in tanti, frutto di sacrifici e duro lavoro. Ma oggi guardo a nuovi traguardi.

SEI RIMASTO COMUNQUE IN MAREMMA A GIOCARE. SEGNO CHE ORAMAI E’ DIVENTATA LA TUA CASA.
Dopo 10 anni direi proprio di si. Difficile trovare di meglio in giro per l’Italia.

UN SALUTO AI TIFOSI.
Un abbraccio caloroso, un sentito ringraziamento e sempre forza Grosseto.

Ludovica Virgili